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TETANO: BAMBINA DI 7 ANNI NON VACCINATA IN RIANIMAZIONE A TORINO

Una bambina di sette anni, colpita da spasmi e convulsioni, è ricoverata in rianimazione, sedata e in prognosi riservata a Torino. Sospetto clinico di tetano all'ospedale infantile Regina Margherita.
La malattia era scomparsa da 30 anni in Italia ma recentemente reinserita nel decreto Lorenzin.

ULTIMA ORA (ultimo agg. lun 9 ottobre): I medici, pur non sciogliendo ancora la prognosi, sono "moderatamente ottimisti" e hanno ridotto la sedazione, necessaria per calmare le convulsioni e i dolori, anche perché, come sostiene l'epidemiologo Vittorio Demicheli, "il caso è stato preso molto presto". La piccola è cosciente. Dalle analisi non risulta che la piccola sia mai stata vaccinata e i genitori lo hanno confermato ai medici. La bambina ha un fratellino e nemmeno lui è mai stato immunizzato dal tetano o da altre malattie. La vaccinazione antitetanica è obbligatoria in Italia, dato che il tetano è una malattia molto pericolosa.





I sintomi, per i sanitari, sono compatibili con una infezione da tetano, ma la conferma arriverà soltanto nei prossimi giorni con l'esito degli esami. La bimba, confermano fonti sanitarie, è stata sottoposta alla profilassi contro il tetano, per cui non è risultata vaccinata.

Un campione di sangue è già stato invitato all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, specializzato nella diagnosi e nella cura delle malattie infettive. I risultati sono attesi nei prossimi giorni.

Il vaccino contro il tetano rientra tra i dieci antidoti classificati come obbligatori per la frequenza scolastica dal decreto Lorenzin. Ma alla fine di settembre proprio le autorità sanitarie piemontesi avevano lanciato un allarme perché il vaccino contro la malattia era introvabile nelle farmacie: non venivano effettuate consegne da prima di Ferragosto. 

Il tetano è una malattia letale nel 50% dei casi ma si riteneva pressoché scomparsa in Italia. L’attenzione verso questa malattia si era risvegliata la scorsa estate, in piena polemica sulla legge Lorenzin, dopo che in Sardegna, a Oristano per la precisione, era finito in ospedale un bimbo di 10 anni in gravi condizioni. I sanitari avevano diagnosticato un caso di tetano (che da 30 anni era scomparso sull’isola) sottolineando che il piccolo paziente non era vaccinato.


CHE COS'È IL TETANO? 

Il tetano è una malattia causata dalla contaminazione di tagli e ferite da parte di un batterio; può essere letale; grazie al vaccino la malattia è diminuita drasticamente

Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani, un bacillo gram-positivo che cresce solo in assenza di ossigeno (cioè è anaerobio), ed è presente in natura sia in forma vegetativa, che di spore.

Il germe in forma vegetativa produce una tossina, detta tetanospasmina, che è neurotossica e causa i sintomi clinici della malattia. 

Il tetano provoca una paralisi che inizia da viso e collo e raggiunge gli arti passando per torace e addome. 
L'infezione si contrae attraverso la contaminazione di tagli o ferite con le spore del batterio.

I SINTOMI 

  • Di solito il periodo di incubazione varia da 3 a 21 giorni, ma può essere anche più lungo 
  • Le contrazioni muscolari involontarie sono il sintomo tipico. Se la ferita è vicina alla testa si possono avere spasmi dei muscoli del capo: la bocca si contrae in una smorfia involontaria e dolorosa (il cosiddetto riso a iena) 
  • Se non si interviene si contraggono, in successione, i muscoli della nuca, del collo, del tronco e degli arti, fino al possibile blocco dei muscoli della respirazione, il che può provocare il decesso 
  • Altri sintomi sono: difficoltà a deglutire, agitazione, sudorazione, irritabilità

VACCINARSI CONVIENE

In Italia la vaccinazione antitetanica dal 1963 è obbligatoria per tutti i bambini nel primo anno di vita, mentre fino a tale anno (dal 1938) lo era solo per i militari. Non sappiamo quanto duri l’effetto protettivo e così viene raccomandato un richiamo ogni 10 anni, che però non tutti fanno.


UN BATTERIO LETALE 
In assenza di un adeguato trattamento la malattia può essere letale fino al 50% dei casi

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