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ESSERE MULTITASKING: STEFANO PIGOLOTTI SPIEGA PERCHÉ È UN VANTAGGIO

Essere multitasking è un vantaggio? Come mai si dice che siano proprio le donne le più portate ad essere multitasking  ed eseguire più compiti contemporaneamente? Il multitasking provoca stress? 


Un recente test condotto presso il Balgrist University Hospital di Zurigo conferma un concetto alquanto noto: le giovani donne rappresentano la categoria che meglio sa risolvere più compiti contemporaneamente. La presenza di estrogeni, dice lo studio, aumenta infatti la capacità di svolgere più compiti contemporaneamente. Inoltre un altro studio dell'Università di Glasgow in collaborazione con l'Università di Hertfordshire ha confermato che sono proprio le donne a destreggiarsi di più tra compiti diversi che vanno dalle attività domestiche a quelle lavorative, costrette spesso come sono a dividersi tra questi due mondi.

Ma queste attività multitasking, fanno bene alla salute? O aumentano lo stress del nostro corpo? Il corpo umano, al contrario delle macchine, non si è evoluto per svolgere più compiti in contemporanea, ma sfrutta una caratteristica chiamata attenzione selettiva.

L'attenzione selettiva è una strategia del cervello che ci permette di dare priorità a una certa classe di stimoli, eliminando altre informazioni ritenute superflue in un certo momento: in questo modo, si fa economia fra le risorse dell'organismo e viene accordata la precedenza a un certo compito. Nel mondo contemporaneo però siamo sommersi di informazioni, stimoli e notifiche, che forzano il nostro organismo verso il multitasking. 

Stefano Pigolotti, formatore che ha avuto la possibilità di formare oltre 30.000 persone (di diversa estrazione e professionalità) in ambito commerciale, nonché di condividere esperienze imprenditoriali come consulente strategico per importanti aziende italiane, in questo video spiega come n questo mondo pieno di stimoli, l'essere multitasking e saper gestire più cose contemporaneamente è sicuramente un vantaggio enorme; il nostro cervello però non è programmato per processare più attività nello stesso momento e, quindi, è più produttivo se ne facciamo una alla volta.



Con l’espressione “Attenzione selettiva” - precisa Stefano Pigolotti -  intendiamo quella  capacità del nostro cervello di selezionare solo alcune informazioni, quelle che noi riteniamo importanti per svolgere i nostri compiti, tra tutte quelle che invece potrebbero essere percepite contemporaneamente dall’insieme dei nostri sensi.
La nostra capacità di concentrare la nostra attenzione, dunque, è si selettiva: e  ci concentriamo, volenti o nolenti, solo su un elemento in particolare per ignorare tutto il resto. Chi invece ha la capacità di svolgere attività in Multitasking è in grado di superare questa "limitazione".

Un celebre test stato ideato nel 1999 dallo psicologo statunitense Daniel J. Simsons si basa proprio sulla attenzione selettiva. Nel video ci sono dei ragazzi che fanno dei passaggi con una palla. Alcuni ragazzi indossano una maglia bianca altri una nera.

Concentratevi su quanti passaggi fanno tra loro i ragazzi che indossano la maglia bianca. Al termine quanti passaggi hanno fatto i "bianchi"?

 

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