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DEPRESSIONE POST PARTUM: A TORINO L'ASSOCIAZIONE ECO IN AIUTO ALLE MAMME

A Torino l'Associazione ECO si prende cura delle future mamme unendo le competenze di numerosi esperti per creare un progetto volto a supportarle dal concepimento, al parto e oltre.
Abbiamo rivolto alcune domande alle dottoresse Chiara Delia e Consuelo Aringhieri per capire cosa sia la depressione post partum e come fare prevenzione e  supporto psicologico durante la gravidanza alle donne che sperimentano difficoltà legate ad ansia, panico e/o tristezza, con supporto dopo il parto in caso di baby blues.





CHE COS’È LA DEPRESSIONE POST PARTUM?


La depressione post partum è soltanto uno, anche se il più conosciuto, dei possibili disturbi emotivi con esordio nel puerperio. Si manifesta in genere a 4/6 settimane dal parto o comunque entro il primo anno di vita del bambino. Si presenta nella neo mamma con l’insorgere di alcune difficoltà, più o meno marcate, nel prendersi cura e relazionarsi con il proprio bambino a causa della comparsa di sensazioni e vissuti di profonda tristezza e fatica, di frustrazione e irritabilità. E’ spesso presente anche la sensazione di rifiutare/sentirsi rifiutate dal neonato e non all’altezza del prendersi cura di lui, talvolta la sensazione di rifiuto e la sintomatologia in genere è così pervasiva da raggiungere uno stato di ostilità, che non permette la costruzione di una relazione funzionale tra mamma e bambino.

È UN’ESPERIENZA CHE VIVONO TUTTE LE MAMME?


No anzi, la depressione post partum riguarda in genere il 10/15% delle puerpere nei sei mesi successivi alla gravidanza. Ci teniamo per questo a rassicurare le mamme sottolineando che non tutte le donne dopo una gravidanza vivono situazioni di difficoltà emotive manifeste!

C’è spesso molta confusione sull’argomento: la depressione post partum è un vero e proprio disturbo della sfera psichica ed emotiva, ma riguarda soltanto una minoranza delle neo-mamme. Diverso e molto più frequente è quello che viene definito “baby blues” o “maternity blues”, che si configura invece come un insieme di sensazioni e di difficoltà emotive, date anche dalla stanchezza e dall’assetto ormonale ancora in tumulto. Sono momenti durante i quali ci si può trovare a piangere senza comprenderne il motivo, a percepire un senso di sopraffazione per il nuovo ruolo da affrontare, che spaventa e assorbe tutte le energie, confusione e bisogno di accudimento per se stesse prima di potersi dedicare al bambino. Questo però è un lieve e transitorio conflitto emozionale che attraversano molte mamme, come reazione alla nascita del proprio bambino, si risolve in genere in 2/3 settimane, senza lasciare conseguenze psicologiche a lungo termine.



MA ALMENO LA GRAVIDANZA È UN MOMENTO FELICE IN GENERE?


Non è che il post partum non sia un momento felice. È un momento che, così come la gravidanza, rappresenta forse il più grande cambiamento nella vita di una donna e come tale, può significare un momento di grande crescita ed evoluzione, ma anche di fragilità. Sicuramente per la maggior parte delle donne la gravidanza, come la nascita di un figlio, rappresenta un momento felice e gioioso, uno slancio verso la vita e nuovi progetti futuri desiderati, ma al contempo, come tutti i momenti di cambiamento, può far emergere fragilità e preoccupazioni, dalle più lievi e gestibili con semplici rassicurazioni, fino alla comparsa, per qualcuno, di una vera e propria sintomatologia ansiosa o depressiva.

In queste situazioni è bene leggere i campanelli d’allarme e occuparsi degli aspetti emotivi emergenti già dalla gravidanza perché sono spesso predittivi della possibile insorgenza di una patologia emotiva post partum.


COSA POSSONO FARE LE MAMME?

Ascoltarsi senza paura e concedersi lo spazio ed il tempo per pendersi cura di sè.

È importante far sapere e ricordare sempre alle donne che provare infelicità non è una colpa, ma un segnale, anche se ci si trova in un momento socialmente ritenuto necessariamente gioioso e positivo. Spesso le donne che provano tristezza o rabbia quando diventano madri si sentono per questo strane e inadatte, sole nella loro confusione, vivendo un’esperienza fortemente contrastante: è fondamentale invece far arrivare loro l’informazione che non sono sole né le uniche a provare queste sensazioni e che è più comune di quanto si pensi attraversare alcuni momenti di difficoltà dopo il parto.

Esistono molte figure professionali a cui le donne possono rivolgersi: dal medico di base, al proprio ginecologo ed esistono spazi pensati e dedicati al percorso della gravidanza e del post partum all’interno dei consultori dove sono presenti ostetriche, ginecologhe e psicologhe pronte ad accogliere diverse tipologie di richieste.





E I PAPÀ COSA POSSONO FARE?


Certamente il supporto del partner, ed in generale della rete sociale e familiare, è fondamentale.

I neo-papà è importante che colgano il bisogno della propria compagna di ritrovare fiducia in se stessa e la propria autostima nel nuovo ruolo: possono ascoltarle, sostenerle, aiutarle a liberarsi da sensi di colpa e vergogna, rinforzando i loro aspetti positivi e dando una mano concreta nella gestione del bambino. La capacità di una coppia di essere in grado di parlare insieme del momento di cambiamento che sta attraversando e condividerne le emozioni, rappresenta un punto di forza per la crescita, come coppia e come coppia genitoriale. E’ importante anche a volte stimolare le neo mamme a parlare di argomenti diversi dal bambino e la sua cura, rimandare segnali di complicità e aiutarsi a ritrovare degli spazi di condivisione adulta, a trascorrere del tempo insieme, magari con il sostegno della rete familiare, quando è presente e disponibile a dare una mano nell’occuparsi del piccolo.

QUANDO È NECESSARIO L’INTERVENTO DI UN ESPERTO?

Quando emerge una sintomatologia importante e resistente nel corso della gravidanza o successivamente al parto, è necessario fare una valutazione diagnostica con un esperto della salute psichica (Psichiatra, Psicologo) per poter valutare tempestivamente le necessità della donna ad un eventuale percorso terapeutico.

IN QUESTI CASI POSSONO ESSERE UTILI INTERVENTI DI GRUPPO?

Assolutamente sì. In genere una delle tematiche più ricorrenti che emergono nelle mamma in difficoltà è la solitudine, il fatto che essere diventata mamma limiti molto la propria libertà personale e gli spazi e i tempi da dedicare alla cura di sè e alle relazioni sociali.

Molte mamme infatti trascorrono molto tempo a casa da sole con il loro piccolo. Proprio per questa ragione le attività di gruppo mirate alla condivisione con altre persone che stanno vivendo situazioni simili sono spesso uno strumento molto utile per affrontare, in uno spazio protetto e non giudicante, le proprie difficoltà con il sostegno e la guida di persone esperte sull’argomento.

Per questo noi dell’associazione Eco proponiamo un ciclo di tre incontri finalizzato proprio alla prevenzione e alla gestione di questi momenti difficili per le neo-mamme.




CONCLUSIONI


4 sono le attività che vengono svolge in associazione: supporto psicologico durante la fecondazione medicalmente assistita (PMA);  supporto psicologico durante la gravidanza alle donne che sperimentano difficoltà legate ad ansia, panico e/o tristezza;  prevenzione della depressione post partum e supporto dopo il parto in caso di baby blues  
Queste attività non sono rivolte esclusivamente alle mamme, ma aperte anche ai futuri papà.
Se stai per affrontare la PMA o il parto contattaci al 3500261835

Se stai sperimentando ansia, panico e/o tristezza, o soffri di depressione post partum contatta l'Associazione Eco di Torino al 3482965915 o collegati alla pagina www.ecoassociazione.it/tag/depressione-post-partum/


La dr.ssa Chiara Delia è psicoterapeuta con indirizzo psicodinamico. Si occupa di problematiche legate alla genitorialità, gravidanza, parto, puerperio, problematiche emotive legate alla ricerca prole e ai cambiamenti del ciclo di vita. Disturbi d’ansia e dell’umore.

La dr.ssa Consuelo Aringhieri  Ã¨ psicoterapeuta ad indirizzo cognitivista, sessuologa clinica, terapeuta formata in EMDR e psicotraumatologia (livello practitioner), conduttrice abilitata per gruppi psicoeducativi di Parent Training (Metodo Circle of Security). Si occupa di sostegno psicologico e di psicoterapia rivolti ad adolescenti e adulti, in particolare su tematiche rivolte alla genitorialità, a disturbi emotivi, all’alimentazione, alla sfera della sessualità. Lavora inoltre nell’ambito del sostegno ai familiari di persone colpite da disabilità fisiche e psichiche.






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